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Canale del Tarcenò

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Canale del Tarcenò

Pur essendo vicino all’abitato di Tramonti di Sotto, il Canale del Tarcenò venne colonizzato più tardi rispetto a quelli del Silisia e del Chiarchia, proprio perché le proprietà erano facilmente raggiungibili in giornata. Nonostante questo, sulle sponde di questo agile torrente, sono sorti alcuni dei borghi più pregevoli dal punto di vista architettonico di tutta la Val Tramontina i quali meritano una e più visite.

Per raggiungerli, chi arriva dal Lago di Redona deve svoltare a destra appena entrato in paese, dirigendosi verso la piana di Pradileva. Da qui partono la pista forestale e il sentiero CAI n. 832 diretti verso il Monte Celant. Lungo questo percorso, che costeggia in buona parte il Tarcenò, si trovano i ruderi di Livignona e Vuar, un tempo meravigliose abitazioni di signori e mercanti. Livignona fu l’abitazione di un mercante di cappelli che commerciava fino in Nord-Europa, notevoli le arcate del portico terreno e particolare una cantina con volta a botte nella quale venivano stivati i famosi cappelli. Anche il piccolo borgo di Vuar si distingue per la sua raffinata struttura architettonica, con una grande casa a logge sovrapposte che ancora si intravede fra la vegetazione. Interessanti anche le consistenti opere di terrazzamento, che si ritrovano nella maggior parte delle borgate tramontine, in particolare per la creare terreni da coltivare per l’autosostentamento. 

Proseguendo si possono raggiungere due degli antichi borghi più suggestivi della Vallata: Palcoda e Tamar. Se il primo entra a far parte del Canale del Chiarzò, il secondo sorge fra quest’ultimo e quello del Tarcenò, consentendo agli escursionisti di raggiungere Campone attraverso il sentiero CAI n. 832a. Il complesso di Tamar si è sviluppato sulle spalle settentrionali del Monte Celant, inserito in una sella fertile e pianeggiante nella quale il borgo si mostra in tutta la sua bellezza. Alcuni edifici dell’antico abitato sono stati ristrutturati e riconvertiti a rifugio da un gruppo di appassionati, che hanno così dato vita al Bivacco Giuseppe Vernerin, gestito dalla sezione CAI di San Vito al Tagliamento. Tamar è divenuto così meta di numerosi escursionisti, ma anche suggestiva location di attività ed eventi, come l’ormai tradizionale “Tamar sotto le stelle” che viene organizzata a ridosso della notte di San Lorenzo.

Tamar e Palcoda © foto di Thomas Cantoni

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